Climate Change Marches as Motivators for Bystander Collective Action

L’articolo analizza l’efficacia dei cortei e delle manifestazioni nel sensibilizzare il pubblico verso la causa climatica. La ricerca mostra che un ruolo fondamentale nella percezione pubblica dei cortei è giocato dal modo in cui i media dipingono i manifestanti, evidenziando significative differenze nella percezione degli scioperi riportata dai fruitori di media di stampo conservatore e quella riferita da chi si identifica in istanze più liberali.

Può la dimestichezza con la figura pubblica di Greta Thunberg influenzare l’inclinazione di qualcuno a impegnarsi in azioni collettive per la lotta al cambiamento climatico? Esiste, in altre parole, un “effetto Greta Thunberg”? Questo articolo dimostra che la familiarità con la figura della giovane attivista è effettivamente associata a una maggiore fiducia nell’efficacia delle azioni collettive e a una maggiore disponibilità a impegnarsi in esse.

Learning from Young People Engaged in Climate Activism: The Potential of Collectivizing Despair and Hope

L’articolo esplora il complesso rapporto tra speranza e disperazione nei giovani, attraverso le interviste realizzate a un gruppo di giovani climattivisti neozelandesi riguardo alla loro percezione del futuro. Estendendo il concetto di speranza di Paulo Freire, l’autrice spiega come la speranza possa educare la disperazione e come entrambe possano operare a livello collettivo. I partecipanti alle interviste, infatti, riconoscono che i processi collettivi generano speranza, perché fanno sì che il cambiamento climatico non venga considerato un fardello individuale.

Italy

L’articolo illustra i risultati italiani di una ricerca quantitativa e qualitativa sui partecipanti agli scioperi scolastici per il clima tenutisi in nove paesi europei il 15 marzo 2019.

Unruly kids? Conceptualizing and defending youth disobedience

Questo articolo concettualizza e difende la disobbedienza giovanile, intesa come disobbedienza di principio da parte di minori, a partire dal caso esemplare degli scioperi climatici di Fridays For Future. L’ articolo sostiene, infatti, che lo sciopero scolastico per il clima può essere considerato una forma di disobbedienza civile. Vengono poi analizzate le diverse forme di disobbedienza civile, per concludere che esiste una giustificazione particolare per la disobbedienza giovanile. Bambini e ragazzi, infatti, sono ingiustamente esclusi dalla partecipazione politica e la violazione da parte loro di principi legali può rappresentare un rimedio importante a questa esclusione. In conclusione, gli adulti dovrebbero prendere seriamente e con tolleranza la disobbedienza giovanile.

Youth Mobilization to Stop Global Climate Change: Narratives and Impact

Ispirati dall’idea di Greta Thunberg degli scioperi scolastici del venerdì, gli “scioperi per il clima” sono emersi nel 2018 e 2019 come una forma di movimento sociale giovanile che richiede azioni radicali contro il cambiamento climatico. Questo studio analizza quindi le motivazioni che hanno spinto i giovani a mobilitarsi e il modo in cui essi hanno influenzato la politica e la governance climatica globale. Si concentra in particolare sulle narrazioni degli attivisti, per tentare di comprendere la loro visione del cambiamento climatico e le loro proposte su come affrontarlo. L’azione collettiva dei giovani è riuscita a mettere in discussione l’inerzia globale e a inquadrare il cambiamento climatico in una prospettiva di giustizia, ma gli attivisti hanno incontrato difficoltà a tradurre la loro credibilità morale nel potere necessario a perseguire cambiamenti radicali. Nel complesso, lo studio dimostra l’emergere dei giovani come agenti di innovazione nell’arena globale del cambiamento climatico e conferma l’urgenza di coinvolgerli nella governance e nell’elaborazione delle politiche sul clima.

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